Le ultime sul testamento biologico


Palermo: la chiesa Valdese apre un registro per il testamento biologico

abato 16 aprile alle ore 16,30 avrà luogo una Conferenza stampa presso la Chiesa valdese, in via dello Spezio, 43 a Palermo (angolo di via E. Amari, dietro il Teatro Politeama)
Interverranno:
Marcello Costa, avvocato
Antonella Monastra, medico
Sonia Spallitta, avvocato
Giuseppe Ficara, pastore valdese
Palermo, 13 aprile 2011 - La Chiesa valdese di Palermo apre un registro per i testamenti biologici, in cui è possibile depositare le proprie direttive anticipate per i trattamenti sanitari di fine vita.
La chiesa valdese, dopo aver affrontato, ormai da diversi anni i temi inerenti la questione dell’eutanasia, ha inaugurato l’apertura di diversi sportelli, già nei mesi scorsi, presso le sedi delle chiese di Milano, Napoli, Torino, Trieste, Pinerolo, ecc…
Il registro potrà essere compilato da credenti e non. Nel documento potranno essere indicate le cure alle quali si vuole o non si vuole sottostare e il nome del fiduciario che rappresenterà ai medici le volontà del malato.
La Chiesa valdese ritiene, infatti, che il testamento biologico si configuri pienamente all’interno di una cultura d’amore, che sia una risposta evangelica alla dignità della vita e una testimonianza di laicità in una fase della nostra storia in cui le religioni aspirano al controllo totale dell’essere umano. Ritiene che la vita non sia pura funzione biologica e che le terapie, in contrasto con la volontà dei malati terminali, vìolino la loro dignità, ne aggravino le sofferenze ed esaltino la capacità tecnica, per celebrare l’onnipotenza umana, che non ha nulla a che fare con l’amore e la compassione di Dio per le sue creature.

Per informazioni:
Chiesa evangelica valdese
Pastore: Giuseppe Ficara
Via dello Spezio, 43 – 90139 Palermo
Tel. e fax: 091.58.01.53

TRATTO DA 
http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=36104

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Alla Camera arriva il ddl sul testamento biologico. Veronesi: spero non passi. Ecco che cosa prevede

di Celestina Dominelli e Claudio Tucc


Dopo quasi due anni dal primo via libera del Senato e una settantina di sedute in commissione Affari Sociali alla Camera, il ddl sul testamento biologico arriva oggi nell'aula di Montecitorio. Il voto finale è slittato all'inizio di aprile. A presentare il ddl sarà il relatore,Domenico di Virgilio (Pdl), mentre per l'opposizione solo l'Idv esporrà una relazione di minoranza attraverso Antonio Palagiano. Il Pd ha preannunciato che si limiterà a presentare una richiesta di sospensiva. L'Udc presenterà alcuni emendamenti e Futuro e libertà ha annunciato un emendamento unico sostitutivo dell'intero testo di legge. Anche il Pdl non ha escluso la presentazione di alcuni emendamenti correttivi.
I nodi da sciogliere
I nodi su cui più alto è il livello dello scontro restano quelli dell'obbligo di alimentazione e idratazione del paziente, e la relazione col medico, che non è vincolato a seguire le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). La maggioranza va avanti, decisa a portare a casa il provvedimento per evitare altre «derive» della magistratura. Ma anche se il fronte è compatto sulla «difesa della vita», non sono pochi i distinguo che si sono levati nelle ultime settimane, a partire da un editoriale di Giuliano Ferrara, seguito dalla presa di posizione del ministro della Cultura, Sandro Bondi, sull'opportunità di una legge.
Veronesi: spero ddl affossato per sempre
Contrario alle nuove norme è invece Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale ed ex ministro della Salute. Il messaggio è molto semplice: «Spero che il disegno di legge sul biotestamento non passi, che rimanga affossato per sempre. Perché è meglio non avere alcuna legge che avere una legge sbagliata e cattiva». E alla domanda se la legge, così come sta per essere discussa in Parlamento, possa creare il rischio di nuovi casi Englaro, Veronesi spiega: «Certo che è possibile, questa norma è anticostituzionale. Perché l'autodeterminazione è un diritto di tutte le persone in un paese civile. Quindi essere costretti a subire un trattamento non voluto è contro la legge».
Ecco comunque un breve abc con tutte le novità contenute nel ddl sul testamento biologico.
Assistenza ai pazienti in stato vegetativo. Si prevede che ai pazienti in stato vegetativo sarà garantita l'assistenza ospedaliera, residenziale o domiciliare, prevista nei livelli essenziali di assistenza.
Consenso informato. Che deve essere "esplicito e attuale" da parte del paziente e "prestato in modo libero e consapevole". Al medico è chiesta chiarezza su: diagnosi, prognosi, trattamento, rischi e benefici. Al paziente è comunque fatto salvo il diritto di rifiutare in tutto o in parte le informazioni che gli competono e il consenso informato al trattamento sanitario può essere sempre revocato, anche parzialmente. Tale revoca va annotata in cartella clinica. Se il soggetto è interdetto, il consenso è prestato dal tutore. Se inabile, è prestato congiuntamente dal soggetto interessato e dal curatore. Per i minori, tocca agli esercenti la potestà parentale. In ogni caso, per tutti i soggetti minori, interdetti, inabilitati o altrimenti incapaci il personale sanitario è comunque tenuto, in assenza di una dichiarazione anticipata di trattamento, a operare avendo sempre come scopo esclusivo la salvaguardia della salute del paziente. Il consenso informato al trattamento sanitario non è richiesto quando la vita della persona incapace di intendere o di volere sia in pericolo per il verificarsi di una grave complicanza o di un evento acuto.