lunedì 30 marzo 2009

Raffaele Bianco

Testamento Biologico

Io sottoscritto Raffaele Bianco, nato a Torino l’8 agosto 1983, nella pienezza delle mie facoltà fisiche e mentali, dispongo quanto segue.

Qualora fossi affetto:

da una malattia allo stadio terminale,
da una malattia o una lesione traumatica cerebrale invalidante e irreversibile,
da una malattia implicante l’uso permanente di macchine o altri sistemi artificiali e tale da impedirmi una normale vita di relazione,

non voglio più essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico.


Nelle predette ipotesi:

qualora io soffra gravemente dispongo che si provveda ad opportuno trattamento analgesico pur consapevole che possa affrettare la fine della mia esistenza;

qualora non fossi più in grado di assumere cibo o bevande, rifiuto di essere sottoposto a idratazione o alimentazione artificiale;

qualora fossi anche affetto da malattie intercorrenti (come infezioni respiratorie e urinarie, emorragie, disturbi cardiaci e renali) che potrebbero abbreviare la mia vita, rifiuto qualsiasi trattamento terapeutico attivo, in particolare antibiotici, trasfusioni, rianimazione cardiopolmonare, emodialisi.


Sempre nelle predette ipotesi:
Rifiuto qualsiasi forma di continuazione dell’esistenza dipendente da macchine.

Detto inoltre le seguenti disposizioni:

non richiedo alcuna assistenza religiosa;
il mio corpo può essere donato per trapianti;
il mio corpo può essere utilizzato per scopi scientifici e didattici.


Lo scopo principale di questo mio documento è di salvaguardare la dignità della mia persona, riaffermando il mio diritto di scegliere fra le diverse possibilità di cura disponibili ed eventualmente anche rifiutarle tutte, diritto che deve essere garantito anche quando avessi perduto la mia possibilità di esprimermi in merito.


questo al fine di evitare l’applicazione di terapie che non avessero altro scopo di prolungare la mia esistenza in uno stato vegetativo o incosciente e di ritardare il sopravvenire della morte.

Francesco Biacca

Io sottoscritto Francesco Biacca, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, dichiaro quanto segue.

Nel caso in cui:

- subisca un incidente che mi porti in uno stato di coma vegetativo e dal quale i medici non ritengano io possa uscire;
- sia affetto da una qualsiasi malattia che mi porti in uno stato terminale dal quale i medici non ritengano io possa uscire;
- in un qualsiasi altro caso o evento che mi porti in uno stato dal quale i medici non ritengano io possa uscire;

non voglio assolutamente essere sottoposto ad alcun tipo di trattamento terapeutico

Non nascondo che nello scrivere quanto sopra ho avuto dei tentennamenti perchè comunque ho preso una decisione sul futuro della mia vita.
Il discorso è che voglio essere IO a decidere della mia vita e non lo stato italiano.
IO sono l’unico che ha potere su me stesso e nessun altro.

Antonio Santangelo

Io sottoscritto Antonio Santangelo, nato ad Anagni (FR) il 15 febbraio 1948, nella pienezza delle mie facoltà fisiche e mentali, dispongo quanto segue.

Qualora fossi affetto:
da una malattia allo stadio terminale,
da una malattia o una lesione traumatica cerebrale invalidante e irreversibile,
da una malattia implicante l’uso permanente di macchine o altri sistemi artificiali e tale da impedirmi una normale vita di relazione,
non voglio più essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico.

Nelle predette ipotesi:
qualora io soffra gravemente dispongo che si provveda ad opportuno trattamento analgesico pur consapevole che possa affrettare la fine della mia esistenza;
qualora non fossi più in grado di assumere cibo o bevande, rifiuto di essere sottoposto a idratazione o alimentazione artificiale;
qualora fossi anche affetto da malattie intercorrenti (come infezioni respiratorie e urinarie, emorragie, disturbi cardiaci e renali) che potrebbero abbreviare la mia vita, rifiuto qualsiasi trattamento terapeutico attivo, in particolare antibiotici, trasfusioni, rianimazione cardiopolmonare, emodialisi.

Sempre nelle predette ipotesi:
Rifiuto qualsiasi forma di continuazione dell’esistenza dipendente da macchine.

Detto inoltre le seguenti disposizioni:
non richiedo alcuna assistenza religiosa;
il mio corpo può essere donato per trapianti;
il mio corpo può essere utilizzato per scopi scientifici e didattici.

Lo scopo principale di questo mio documento è di salvaguardare la dignità della mia persona, riaffermando il mio diritto di scegliere fra le diverse possibilità di cura disponibili ed eventualmente anche rifiutarle tutte, diritto che deve essere garantito anche quando avessi perduto la mia possibilità di esprimermi in merito.
E questo al fine di evitare l’applicazione di terapie che non avessero altro scopo di prolungare la mia esistenza in uno stato vegetativo o incosciente e di ritardare il sopravvenire della morte

Testamento biologico sul web...

Da una piccola ricerca sul web, è emerso che alcune persone scrivono il proprio testamento biologico sul sito o blog.
Per adesso ne ho raccolti alcuni
come potete vedere sono solo uomini.
Vorrei approfondire la questione...

giovedì 19 marzo 2009

Donatella Poretti

"Io sottoscritta Donatella Poretti, nata ad Arezzo il 14 febbraio 1968 e residente a Firenze, nel pieno delle mie facolta' mentali e allo scopo di salvaguardare la dignita' della mia persona, affermo solennemente con questo documento, che deve essere considerato come una vera e propria dichiarazione di volonta', il mio diritto, in caso di malattia, di scegliere tra le diverse possibilita' di cura disponibili e al caso anche di rifiutarle tutte, nel rispetto dei miei principi e delle scelte di seguito indicate.
Intendo inoltre che le dichiarazioni contenute in questo documento abbiano valore anche nell'ipotesi in cui in futuro mi accada di perdere la capacita' di decidere o di comunicare le mie decisioni ai miei medici curanti sulle scelte da fare riguardo ad una malattia. A questi fini, prevedo la nomina di un fiduciario che si impegna a garantire lo scrupoloso rispetto delle mie volonta' e se necessario a sostituirsi a me in tutte le decisioni, affinche' queste siano vincolanti per i medici.
Considero prive di valore e lesive della mia dignita' di persona tutte le situazioni in cui non fossi capace di un'esistenza razionale e/o fossi impossibilitata da una malattia irreversibile a condurre una vita di relazioni e quindi considero non dignitose tutte le situazioni in cui le cure mediche non avessero altro scopo che quello di un mero prolungamento della vita vegetativa. Percio', dato che in tali circostanze la vita sarebbe per me molto peggio della morte, voglio che tutti i trattamenti destinati a protrarla siano sospesi o cessati.
Considero egualmente non accettabili, in quanto anch'esse peggiori della morte e in contrasto con il mio concetto di valore della vita e dignita' della persona umana, situazioni in cui malattie senza prospettive di guarigione siano inutilmente prolungate attraverso cure e metodi artificiali.
Per questi motivi, dispongo quanto segue: che interventi oggi comunemente definiti "provvedimenti di sostegno vitale" e che consistono in misure urgenti quali ad esempio la rianimazione cardiopolmonare, la ventilazione assistita, la dialisi, la chirurgia d'urgenza, le trasfusioni di sangue, l'alimentazione artificiale, terapie antibiotiche, non siano messe in atto qualora il loro risultato fosse, a giudizio di due medici dei quali uno specialista, il prolungamento del mio morire, il mantenimento di uno stato d'incoscienza permanente, il mantenimento di uno stato di demenza, la totale paralisi con incapacita' a comunicare.
In particolare, nel caso io fossi affetta da una malattia allo stadio terminale, da una malattia o una lesione cerebrale invalidante e irreversibile, da una malattia implicante l'utilizzo permanente di macchine o altri sistemi artificiali, inclusa ogni forma di alimentazione artificiale, e tale da impedirmi una normale vita di relazione, rifiuto qualsiasi forma di rianimazione o continuazione dell'esistenza dipendente da macchine e non voglio piu' essere sottoposta ad alcun trattamento terapeutico.
Chiedo inoltre, formalmente, nel caso fossi affetta da una delle malattie sopraindicate, che siano intrapresi tutti i provvedimenti atti ad alleviare le mie sofferenze, compreso in particolare l'uso di farmaci oppiacei, anche se essi rischiassero di anticipare la fine della mia vita. Nella prospettiva, inoltre, di una auspicata depenalizzazione anche nel nostro Paese dell'eutanasia, nel caso in cui anche la sospensione di ogni trattamento terapeutico non determini la morte, chiedo che mi sia praticato il trattamento eutanasico, nel modo che sara' ritenuto piu' opportuno per la conclusione serena della mia esistenza.
Disposizioni particolari: non voglio l'assistenza religiosa. Il mio corpo puo' essere donato per trapianti, il mio corpo puo' essere utilizzato per scopi scientifici e didattici. Voglio essere cremata. Non voglio funerali o altre cerimonie funebri. Voglio che le mie ceneri vengano disperse nella natura.
Nomino, ai fini dell'attuazione delle volonta' espresse nel presente documento, mio rappresentante fiduciario Marco Perduca, nato a Firenze il 28 aprile 1967 e residente a Firenze.
Chiamo a testimonianza di questo presente atto il Governo, i senatori, i funzionari d'Aula, anche il Presidente dei Radicali italiani, onorevole Bruno Mellano, che ci assiste dalla tribuna e deposito la presente dichiarazione ai fiduciari ed ai testimoni sopraindicati.
Roma 19 marzo 2009".