mercoledì 11 febbraio 2009

Stefano Vernia

Mercoledì, 11 Febbraio 2009 - 17:36

Eluana si spegneva, e parte di un’Italia inutile “guardava” quell’idiozia di “Grande Fratello” ed i suoi falliti partecipanti.
Cosa importa? L’agonia di una vita umana vale meno dell’esser informate circa le nevrosi malate di qualche ridicolo, morto, manichino.Eluana non c’è più, e forse già da diciasette anni la sua anima era altrove.Non mi meraviglia constatare l’atroce cinismo di persone, spererei, ma senza crederlo, poco meno che adolescenti, dinanzi ai casi della vita, alla loro durezza. Non mi aspetto niente dall’uomo, che resosi schiavo del suo egoismo, non vede oltre la vanità effimera di ciò che già non esiste e per di più riflesso distorto di uno specchio deforme.Eluana? Non era affar nostro! Le guerre? Che cosa farci? Godiamo l’istante che viviamo, se questa povertà di spirito significa “godere”. Pecore! Meno umani delle bestie! Vi tocca il dolore solo se vi coinvolge direttamente? …chissà, e forse! Fino a quando vivremo un mondo tanto malato non abbiamo che, l’ingenuità, il sorriso di un bimbo innocente da proteggere a salvarci, a darci la voglia inesauribile di lottare.Io ribadisco immutato il mio testamento biologico:“in casi estremi, mi si tenga in vita sospesa per sei mesi; se al loro scadere non mi sarò svegliato, vuol dire che ho bisogno di riposare, o di andare altrove. Tutti gli organi donabili si donino. Non sarò pesato oltremodo sui miei congiunti che intanto si saranno preparati psicologicamente alla mia dipartita, e non mi si faccia soffrire inutilmente facendo soffrire chi dovrebbe prendere una decisione dolorosa in mia vece. Questo è il mio volere!” Si facciano le prove sul mio corpo per il progresso della scienza, purché si accerti che non apportano dolore e altrimenti si proceda con adeguata e forte terapia antalgica, ma non mi si trasformi in una larva impotente fissata nella freddezza della morte. Qui diviene impossibile non attaccare quella politica che sottovaluta, ignora, i danni arrecati dalle sue decisioni cieche. Se pensate che la mia sia un’aggressione diretta a qualche nostro politico locale o meno vi sbagliate. L’attacco è rivolto a tutti gli ammalati di menefreghismo, politici o meno che siano. Il mondo è sempre stato fango e non ci affogherò senza almeno tentare di evitare lo sprofondamento.Fabbriche, inquinamento, morte. Tutto in nome del dio Denaro e dell’indifferenza.Morremo, ma io non senza lottare, fino a quando Dio lo vorrà!
Stefano VERNIA

Nessun commento:

Posta un commento